Dracaena draco L.

Phylum: Tracheophyta Sinnott, 1935 ex Cavalier-Smith (1998)
Classe: Liliopsida Batsch (1802)
Ordine: Liliales Perleb (1826)
Famiglia: Liliaceae Juss., 1789
Genere: Dracaena Vand. ex L.
Descrizione
Pianta a portamento arbustivo che può tuttavia raggiungere anche i 20 metri di altezza. Il tronco è di colore grigio scuro e si divide dicotomicamente in rami che terminano con rosette di foglie coriacee, lanceolate, di colore verde glauco, disposte a formare una chioma a forma di ombrello. I fiori, che sorgono da racemi terminali, sono bianco-verdastri. I frutti, di dimensioni di 1-1,5 cm, sono carnosi, tondeggianti e di colore arancione. Ha una crescita lenta, ed impiega circa una decade per raggiungere l'altezza di 1 m. Essendo una monocotiledone, Dracaena draco non mostra anelli annuali e l'età può essere stimata solo in base al numero di suddivisioni dei rami. Gli esemplari più antichi si ritiene possano essere millenari; il più antico esemplare vivente si trova a Icod de los Vinos, nella zona nord-orientale di Tenerife. Di recente è stata individuata una sottospecie (Dracaena draco subsp. ajgal), diffusa in Marocco, nella regione di Anezi, sui monti dell'Anti-Atlante, ove è stata individuata una colonia di alcune migliaia di esemplari. La classificazione di questa specie è controversa. Secondo la classificazione tradizionale (sistema Cronquist) il genere Dracaena fa parte della famiglia Agavaceae, ordine Liliales. La classificazione APG, che si avvale delle recenti ricerche genetiche, tende però a collocare le Agavaceae nell'ordine Asparagales ed il genere Dracaena in una propria famiglia, le Draceaenaceae, o secondo altri autori, in quella più ampia delle Ruscaceae. Per i Guanci, le popolazioni indigene delle Isole Canarie, questo albero possiede proprietà magiche. Tale credenza è in parte dovuta al fatto che quando la corteccia o le foglie vengono recise, secernono una resina che ossidandosi assume una colorazione rossastra, conosciuta come sangue di drago. Il sangue di drago era già noto agli antichi romani, che lo utilizzavano come colorante, e nel medioevo era molto ricercato da maghi ed alchimisti che gli attribuivano virtù terapeutiche. Nel XVIII secolo era utilizzato come mordente per il mogano.
Diffusione
Endemica nelle Isole Canarie, dove la popolazione complessiva è ridotta a poche centinaia di esemplari, delle isole di Capo Verde e di Madera, ove ne restano solo pochi esemplari selvatici.
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Stato: Spain |
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Stato: Djibouti |
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